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26.03.2023

Biografia

Un concept album che attraverso la musica descrive le fasi della vita di un soldato. In questo modo potremmo riassumere l’essenza di Wergild, disco d’esordio del bassista Cesare Ferro in cui il linguaggio del jazz incontra il rock, chitarre distorte e suoni dai tratti contemporanei. L’album è in uscita venerdì 20 gennaio per l’etichetta Emme Record Label e vede la partecipazione di Federico Negri alla batteria, Luca Scardovelli alla chitarra e Riccardo Barba al pianoforte. La guerra, dunque, è il nucleo tematico di questo progetto e le composizioni raccontano alcuni momenti salienti, partendo dalle fasi iniziali fino alla fine. Gli strumenti musicali, dunque, non sono altro che pennelli che disegnano un tema preciso senza mai abbandonare il gusto per la melo…
La guerra è il nucleo tematico di questo concept album che racconta le diverse fasi della vita di un soldato attraverso composizioni evocative: il viaggio al fronte, i malinconici ricordi degli affetti ormai perduti, il conflitto e l'epilogo della morte.
Le vite mandate al fronte diventano numeri approssimativi durante la guerra, scagliate l'una contro l'altra verso l'inevitabile distruzione reciproca: ora valgono meno del pezzo di terra che erano mandate a conquistare.
"Wergild", parola di origine longobarda, indica una somma di denaro che stabilisce il valore teorico di una persona annullando così il significato esistenziale di un uomo ridotto a denaro. Così i soldati, e le loro vite, diventano merce di scambio per un pezzo di terra su cui molti di loro non metteranno mai piede

La traccia d’apertura Waves si sviluppa su melodie malinconiche combinate ad un continuo cullare ritmico. L’autore vuole rappresentare in musica il profilo delle colline e delle montagne attraversate dal giovane soldato nel suo viaggio verso il fronte. In Ballad of a soldier il clima trionfale e il ritmo marziale scandito dal rullante raffigurano l’arrivo sul campo di battaglia. A questo si contrappongono una melodia struggente disegnata dalla chitarra elettrica a cui si aggiunge un clima sempre malinconico e dalle tinte cupe. Alla preparazione e alla strategia seguono il conflitto e la desolazione della distruzione.  Sot las bonbes è la poesia di origine friulana che dona il nome alla terza traccia di Wergild. La sua declamazione nel brano viene anticipata da un riff di chitarra distorta e dal rumore della pioggia che simboleggia alla perfezione i bombardamenti e il clima di tensione a cui fa seguito. Lavato via il sangue rimane soltanto l’epilogo della morte ritratto nel brano Mandi, in friulano “ti accompagni il Signore”. Un brano senza dubbio più calmo rispetto al precedente che rappresenta la fine di un percorso dove la musica diventa il mezzo per raccontare una storia.

Cesare Ferro-Waves

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28.03.2023

Biografia

Nata nel 1989, Eugenia Canale si diploma con il massimo dei voti e la Lode in Pianoforte presso il Conservatorio “G. Cantelli” di Novara sotto la guida del M° Vincenzo Cerutti; nel novembre 2013, consegue il Diploma Accademico di II Livello in pianoforte con 110 e Lode, sotto la guida del M° Luca Schieppati. Successivamente, segue i corsi di perfezionamento di interpretazione pianistica e musica da camera con il M° Piernarciso Masi presso l’Accademia Musicale di Firenze e con il M° Mario Ancillotti presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano.

Risvegli - Eugenia Canale Quartet

Dal 2018 ha un duo stabile armonica cromatica-pianoforte con Max De Aloe; ha suonato inoltre con Paolo Tomelleri, Nicola Stranieri e, dal 2019, è direttrice della Maxentia Big Band e del “Magenta Jazz Festival”.

Nel 2022 debutta il suo quartetto con importanti nomi della scena jazz contemporanea: Max De Aloe (armonica e fisarmonica), Riccardo Fioravanti (contrabbasso) e Marco Castiglioni (batteria).

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3.04.2023

Kiki Orsi oggi è una cantautrice, dopo un percorso dedicato al progetto jazzincase.com , è al secondo singolo dedicato a se stessa. Ma non solo, pensa in modo universale :”passo, dopo passo…dopo passo, c’è sempre tempo per capire. 
Il cammino della vita per avere il tempo di comprendere che non è un vuoto senza fine. 

Da quando ha cominciato a scrivere le sue canzoni, cerca di personalizzarle anche se non sempre viene compreso il perché le adatta in più lingue. Due sono i motivi: il primo è perché gli riesce bene…(dicono), il secondo perché ogni lingua che possa essere inglese, francese, italiano o portoghese, racchiude una sua sonorità, ironia, drammaticità, bellezza, sensualità, ritmo, dinamica. Si sente” la sig.na perché no?” Dice di se stessa: “Amo la mia musica , c’è voluto tempo ed esperienza (un sacco di gavetta e di lavoro, sono stata ovunque nel mondo)”.

Nel frattempo ha socchiuso gli occhi alla sua timidezza di sempre uscendo con un secondo singolo da sola, senza protezioni, senza un progetto se non se stessa e con delle immagini  che oggi sente sue, cominciando dalla copertina digitale del singolo “Step by step…by step”. 

Ha cominciato a cantare da bambina e passo dopo passo ha fatto il suo percorso studiando in America e poi cantante, corista, leader di gruppi internazionali e non, ed oggi finalmente cantautrice. Esperienze con  altri lavori, tantissimi, pur di non farsi mancare mai la musica.

“Oggi “la bambina me” la tengo per mano, camminiamo insieme verso il grande sogno. Senza farsi mai mancare la meraviglia” - Kiki Orsi .

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Kiki Orsi - Step by step... by step

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